Le grotte: un mistero da scoprire

Noi alunni della 3^ F e 3^B del plesso “Barnaba”, della Scuola Secondaria di Primo Grado “Barnaba-Bosco”, il 16 dicembre nel laboratorio di scienze, abbiamo vissuto una esperienza fantastica. Interessante è stato l’incontro con  Francesco De Salva e Alessia Casaluci dell’Associazione speleologici “Ndronico” di Lecce e Sara Lorusso dell’Associazione Geos di Ostuni. Francesco De Salva ci ha spiegato che gli speleologici sono gli “esploratori delle grotte” e studiano le rocce, la fauna e la flora presenti in esse. La fauna è composta da pipistrelli, scorpioni, insetti e si possono trovare anche le volpi che si rifugiano nella parte più vicina all’imboccatura esterna. La flora, per la mancanza di luce, è costituita da foglie e residui di piante trasportate dall’acqua. Abbiamo potuto osservare e toccare alcune rocce di vario tipo; lisce, ruvide, chiare, scure e le stalattiti e le stalagmiti. Le stalattiti si differenziano dalle stalagmiti per la presenza di un foro centrale attraverso il quale l’acqua che penetra dal soffitto gocciola trasformando il bicarbonato di calcio (solubile) in carbonato di calcio (insolubile). Le grotte sono di due tipi ; orizzontali e verticali. Le più difficili da esplorare sono quelle verticali perché è necessario calarsi con delle corde per raggiungere l’imboccatura ma anche quelle orizzontali non sono prive di pericoli e di insidie. Ci ha spiegato, inoltre, che prima di avventurarsi in una grotta è necessario seguire un corso di formazione  per imparare ad utilizzare l’attrezzatura e gli strumenti: imbragature, corde, nodi particolari e così via. La dottoressa Alessia Casaluci ci ha spiegato che lo speleologo non deve mai avventurarsi da solo in una grotta ma bisogna essere almeno in quattro per motivi di sicurezza. Qualunque incidente, anche lieve come una semplice distorsione, assume in grotta una gravità maggiore perché il soccorso deve essere effettuato dagli stessi speleologici che dovranno riportare il compagno in superficie, senza subire ulteriori danni, per ricevere le cure del caso.. Quindi abbiamo visionato dei filmati riguardanti le loro esplorazioni in varie grotte. Un breve sondaggio effettuato ha evidenziato che la maggior parte di noi non ha mai visitato le grotte di Castellana e quindi la nostra conoscenza era limitata a delle foto viste sui libri.  Alcuni hanno espresso il desiderio di voler vivere questa avventura pericolosa ma straordinaria altri, invece, hanno affermato di non voler compiere simili esperienze in quanto spaventati dal buio, nonostante la lucina sul casco, e dalla presenza di cunicoli stretti e accidentati. Questo incontro ci ha permesso di apprendere tante nozioni sulle grotte ed ha stimolato Il nostro interesse e il desiderio di  approfondire l’argomento con le nostre docenti Rodio, Di Giorgio e Lupoli che ci hanno permesso, con questa attività,  di conoscere una realtà sconosciuta.

Gli alunni della 3^F e 3^B

 

Le grotte: un mistero da scoprire